lunedì 11 luglio 2016

Assistenza sociale, un capitolo “importante”

“Si danno aiuti sempre agli stessi”, “Ma il Comune cosa fa per chi perde il lavoro?”, “Sì danno i soldi agli stranieri e agli italiani niente”, “Sprecano i soldi invece di darli a chi è in difficoltà”.
Quante volte avete sentito queste frasi? Al bar, in piazza, in ufficio? Chiacchiere e maldicenze che si dicono con leggerezza, ma che creano un clima di sfiducia e di astio nei confronti della cosa pubblica e di chi la amministra.
Vogliamo smentire questi luoghi comuni con questo breve schema, che mostra in maniera chiara quante risorse ogni anno il Comune destina ad attività sociali, a sgravi fiscali per persone in difficoltà, ad agevolazioni per le famiglie e per i singoli per sostenere i costi dei servizi essenziali.  Una cifra che si aggira intorno ai 300.000 euro e che in questi ultimi due anni ha subito alcuni ritocchi.

Per esempio, con la modifica delle fasce ISEE attuata l’anno scorso per quanto riguarda il servizio mensa abbiamo dovuto prevedere circa 15.000 euro in più su quel capitolo specifico, così come quest’anno abbiamo aumentato di 3.000 euro la spesa per i voucher lavorativi e di 3.500 euro quella destinata gli alunni disabili.
Soldi di tutti che siamo felici di impiegare per provare a garantire a tutti i servizi basilari, per evitare che qualcuno resti indietro, per far sì che tutti si sentano accolti e tutelati all’interno della nostra piccola comunità.

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