venerdì 1 luglio 2016

Accoglienza diffusa: responsabilità civile e opportunità

Il Comune di Condove nel febbraio 2016 ha approvato il "Protocollo d'Intesa tra Enti Locali e Prefettura di Torino per l'accoglienza diffusa in Bassa Valle di Susa di richiedenti e titolari di protezione internazionale presenti in Italia". Tale progetto prevede che sul territorio della Bassa Valle di Susa possano essere ospitati fino a 112 richiedenti asilo suddivisi nei venti Comuni aderenti al protocollo.

Ma in cosa consiste l’accoglienza? L’accoglienza dei richiedenti asilo ha più obiettivi, infatti oltre a garantire le principali misure di assistenza e di protezione, prevede un percorso di integrazione sociale e di riconquista della propria autonomia, dato che prima di abbandonare la propria patria loro malgrado, queste persone conducevano una vita assolutamente “normale”, lavoratori o studenti e circondati dalla propria famiglia. Pertanto, i percorsi di accoglienza non si limitano ad interventi materiali di base, bensì devono sostenere i rifugiati a riorganizzare la propria vita recuperando la percezione del proprio valore.
Gli enti che si occuperanno del percorso d’accoglienza a Condove sono la “Cooperativa Sociale Orso” e la “Fondazione Talità” insieme al Comune.
Il primo passo di questo percorso sarà quello di reperire gli alloggi per le 8 persone che ospiteremo; alloggi abitabili per i quali sarà stipulato un regolare contratto d’affitto al prezzo di mercato e che sarà intestato alla cooperativa gestrice. Un’opportunità per il tessuto economico locale, quindi, oltre che per l’alloggio anche per le spese alimentari degli ospiti e per le opportunità lavorative correlate all’accoglienza. Il secondo passo sarà quello di organizzare periodicamente incontri territoriali informativi per divulgare e approfondire le tematiche relative all’immigrazione e all’accoglienza oltre che dare spazio a domande, dubbi, spunti e disponibilità. Un’opportunità culturale e di crescita morale per la comunità.
Un ruolo importante sarà ricoperto dall’integrazione, quindi invitiamo, privati cittadini e associazioni, a comunicare risorse soprattutto immateriali che vorranno dedicare ai nuovi ospiti.

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