mercoledì 4 gennaio 2017

Ex Campo Sportivo: nel cuore di Condove, uno spazio tutto da progettare


Quel grande rettangolo verde nel centro al nostro capoluogo, ormai ex campo sportivo, deve essere restituito in qualche modo alla collettività. Se non con un utilizzo esclusivamente sportivo, come è stato per molti anni, sicuramente con funzioni polivalenti, in grado di unire generazioni e passioni diverse.

La scuola calcio di Condove, dopo la fusione con il Ferriera, vi ha terminato le proprie attività alla fine degli anni '90: poche erano le squadre che restavano in Valle, anche per un'ottimizzazione delle risorse e delle spese che le società dovevano sostenere. Quello che a Condove per molti anni era stato un luogo frequentato e vivo, è diventato così uno spazio deserto ed inutilizzato per la maggior parte dei giorni dell'anno: una proprietà comunale che, pur non essendo più fruita con regolarità, se non per eventi associativi e culturali, avrebbe comunque bisogno di una manutenzione costante.

L'utilizzo saltuario di questa struttura ha portato ad alcuni problemi: l'illuminazione sulle torrette perimetrali spesso da ripristinare, gli ex spalti in condizioni precarie, gli spogliatoi oggetto di frequenti atti di vandalismo che hanno portato al loro inutilizzo, l'accessibilità dal Viale Bauchiero non garantita, per non parlare dell'erba troppo spesso così alta (il cui taglio è uno dei costi di manutenzione più alto da sostenere) da far sembrare talvolta il campo un luogo del tutto abbandonato. I costi di gestione di una struttura in queste condizioni, usata in modo sporadico, oggigiorno sono insostenibili per un'Amministrazione pubblica ma sono anche smisurati per una qualsiasi società sportiva che voglia ridare al campo un futuro sportivo; d'altronde, le squadre presenti in valle si allenano ormai su campi di costruzione più recente, con spogliatoi e bagni nuovi, spalti sottoposti a frequenti controlli di sicurezza, in posizioni raggiungibili più agevolmente, con ampi parcheggi a disposizione, e magari anche un bar all'interno della struttura. Nel corso degli ultimi anni, non sono quindi più pervenute richieste di utilizzo del campo a fini sportivi e i bandi di gestione sono andati deserti.

Ma per arrivare ad un nuovo ruolo di questo spazio, strategico perché collocato nel cuore del paese, la nostra Amministrazione è convinta che la comunità debba sentirsi coinvolta in una riprogettazione attraverso un processo di condivisione. Con l'anno nuovo partiranno così una serie di incontri pubblici di progettazione partecipata, con lo scopo di capire assieme ai nostri concittadini quali funzioni potrebbe riavere quest'area così centrale e quali nuovi spazi possano essere restituiti alla collettività affinché il vecchio campo sportivo possa diventare un nuovo ed importante punto di aggregazione. Vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti e partecipare agli incontri, per portare il vostro contributo al futuro di una Condove ancora più bella e a misura di tutti!
 

Una lunga storia gloriosa

 
Frutto del “capitalismo illuminato” del Cavalier Bauchiero e di quel progetto urbanistico che dalla Moncenisio, negli anni '30, portò alla creazione di numerose strutture pubbliche, dalle Cà Neire, ai bagni, all'ambulatorio, il campo sportivo troneggia al centro del paese ed è il punto di incontro delle tre vie principali di Condove.
Durante gli anni del Fascismo, il campo vide trionfare lo sport, complice l'idealizzazione della forza fisica e dell'agonismo, tipica del regime. Le squadre di Condove, in questo periodo, erano addirittura più di una: e così, accanto alla U.S.C.O.M. (Unione Sportiva Condovese Officine Moncenisio), i cui atleti divennero i beniamini condovesi, nacquero i gruppi sportivi fascisti del Gil e del Coni.
 
Durante gli anni difficili della guerra, i palloni cedettero il passo alle spighe di grano ed il campo sportivo divenne un grande orto sociale, ma dopo la Liberazione, tuttavia, la voglia di superare la morte ed il terrore, portò alla fondazione di una nuova squadra di calcio, che nacque con l'aiuto economico della Moncenisio. I “gialli” (dal colore delle maglie indossate) divennero il vero e proprio orgoglio di Condove: ogni domenica gli spalti si riempivano di centinaia di tifosi, che esultavano alle gesta di atleti come Giorgio Ferraris, Attilio Castellan, Sergio Lorigiola, Franco Maffiodo – capitano della squadra – Guido Fossati, Giorgio Pautasso, Corrado Maffiodo, i fratelli Perino, Aldo Ferraris, Giuseppe Giverso, Giuseppe e Pierino Pesce e Sergio Gontero. Particolarmente tifosi erano i ragazzi delle “Cà Neire”, in eterno contrasto con e “Villette” degli impiegati, su Via Gramsci. Ma, almeno per quanto riguardava la formazione della squadra non vi era proprio gara: la maggior parte delle prestigiose maglie gialle della squadra, infatti, sventolava lavata ai balconi delle Case Operaie.
La squadra ebbe buonissimi risultati fino al 1955. Successivamente, il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano, di ispirazione cattolica) portò su quello stesso campo diverse discipline sportive, dal podismo, al lancio del peso del giavellotto. Per molti anni Franco Leccese si fece allenatore e paladino della gioventù sportiva condovese. 
 

 

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